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Nome del monumento:

Soffitto ligneo dipinto della Cappella Palatina

Ubicazione:

Palermo, Sicilia, Italia

Datazione del monumento:

tra il 1131 e il 1140

Periodo / Dinastia:

Normanni

Promotore(i) della costruzione:

Re Ruggero II.

Descrizione:

Il soffitto ligneo dipinto della Cappella Palatina, eretta da Ruggero II subito dopo la propria incoronazione (1131), è l'unico ciclo pittorico su scala monumentale del periodo fatimide che sia sopravvissuto integralmente nel bacino del Mediterraneo. Il soffitto, composto da poligoni a forma di stella, è decorato da vivaci scenette, realizzate con uno stile grafico dal tratto nitido e netto, di chiara derivazione mediorientale, raffiguranti danzatrici, musici, giocatori, leoni e vari altri animali, cavalieri, lottatori, il tutto mescolato a decorazioni geometriche e vegetali. Intorno ai poligoni corrono iscrizioni di buon auspicio in carattere cufico. Il passaggio tra il soffitto e le pareti è modulato dalle muqarnas. L'identificazione delle maestranze attive nella decorazione è ancora oggetto di vivaci dibattiti: G. D'Erme (1995) ha ipotizzato una persistenza della tradizione pittorica tardo sasanide protoislamica, trasmessa nel corso dei secoli nel bacino del Mediterraneo grazie a una probabile circolazione di repertori di modelli figurativi: gli artisti, di cultura raffinatissima, potrebbero essere o i discendenti di conquistatori dell'isola di origine iranica (la cui presenza a Palermo sarebbe provata dalle fonti) o addirittura artigiani dell'Iran selgiuchide chiamati a lavorare a Palermo dal re normanno. Lo studioso tende ad escludere decisamente maestranze nordafricane o cairote. Secondo J. Johns (1995) invece le pitture sarebbero state eseguite da un atelier direttamente importato, per volere di Ruggero II, dall'Egitto fatimide: cadrebbe pertanto la tradizionale tesi secondo la quale gli autori sarebbero arabi di Sicilia e il soffitto della cappella ultima espressione dell'eredità artistica del passato islamico siciliano trasmessa al nuovo regno normanno e da esso riutilizzata a fini politici e ideologici. Johns ha fornito prove, tra l'altro, degli stretti legami politici e culturali stabilitisi tra Ruggero II e il califfato cairota: dalla corrispondenza epistolare con il califfo al-Hafiz ai frequenti scambi di doni, alla presenza di esperti diplomatici egiziani presso la corte palermitana, fino all'uso delle medesime formule epigrafiche, come quella squisitamente fatimide riportata su un'iscrizione un tempo nella Cappella Palatina (ora alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis) in cui il palazzo del monarca viene assimilato a un santuario. Per ciò che attiene il possibile significato del ciclo pittorico, sono molti gli studiosi che, condizionati dall'apparente inconciliabilità tra il carattere profano del ciclo ed il suo contesto ecclesiastico, vi hanno voluto vedere una celebrazione dei piaceri del paradiso coranico, spesso sovraccaricando di simbolismo religioso la lettura delle singole figurazioni che invece andrebbero più semplicemente interpretate come una festosa celebrazione della vita della corte reale (celebrazione comune peraltro anche alla cultura cortese nel mondo islamico) e dei suoi piaceri terreni: il gioco, il bere, la musica, la caccia. È proprio partendo da questo assunto, sfrondato da implicazioni simbolico-religiose, che hanno proposto le loro letture del ciclo sia Johns (1995) che Aurigemma (2004), quest'ultima istituendo gli opportuni confronti tra queste pitture e quelle coeve del soffitto ligneo della Cattedrale di Cefalù, anch'essa commissionata da Ruggero II.

View Short Description

Il soffitto ligneo dipinto, realizzato durante il regno di Ruggero II, presenta vivaci scenette con danzatrici, musici, giocatori, leoni e vari altri animali, il tutto mescolato a decorazioni geometriche e vegetali. Il passaggio tra il soffitto e le pareti è modulato dalle muqarnas. Secondo studi recenti tra le maestranze figurerebbero pittori provenienti dall'Egitto o, comunque, influenzati dalla coeva arte fatimide.

Criterio di datazione del monumento:

fonti storiche riportanti la data di fondazione (1131) e di consacrazione della cappella (1140).

Bibliografia di riferimento:

Aurigemma, M.G., Il cielo stellato di Ruggero II. Il soffitto dipinto della cattedrale di Cefalù, Milano, 2004

Cruikshank Dodd, E. , “Christian arab sources for the ceiling of the Palatine Chapel, Palermo”, Arte d'Occidente. Studi in onore di Angiola Maria Romanini, Roma 1999, 823-831

D'Erme, G.M., “Contesto architettonico e aspetti culturali dei dipinti del soffitto della Cappella Palatina di Palermo”, Bollettino d'arte, 6.Ser. 80.1995 (1996), 92, 1-32

Grube, E., “La pittura islamica nella Sicilia normanna”, La pittura in Italia. L'Altomedioevo, Milano, 1994, 416-431

Johns, J., “I re normanni e i califfi fatimidi. Nuove prospettive su vecchi materiali”, Del nuovo sulla Sicilia musulmana, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 1995, 9-50

Monneret de Villard, U., Le pitture musulmane al soffitto della Cappella Palatina in Palermo, Roma, 1950

Tronzo, W., The Cultures of his Kingdom: Roger II and the Cappella Palatina in Palermo, Princeton, 1997

Citation:

Pier Paolo Racioppi "Soffitto ligneo dipinto della Cappella Palatina" in "Discover Islamic Art", Museum With No Frontiers, 2024. 2024. https://islamicart.museumwnf.org/database_item.php?id=monument;isl;it;mon01;10;it

Compilato da: Pier Paolo Racioppi

Numero di lavoro di MWNF: IT 10

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